Riutilizzare l’acqua piovana, raccogliendola mediante apposti sistemi (eventualmente filtranti), è una nuova frontiera anche nell’edilizia.
Ad oggi sempre più aziende si stanno specializzando (spesso occupandosi di tutte le fasi, dalla progettazione, alla produzione, alla commercializzazione ed infine al montaggio) di questi impianti ne troppo complicati ne troppo costosi.
L’uso dell’acqua piovana è un metodo ecologico ed efficiente per ridurre gli sprechi e utilizzare una risorsa preziosa in modo intelligente. I vantaggi che ne derivano sono molteplici:
1- l’acqua piovana non contiene cloro ne calcare, per cui è ottima per usi domestici come irrigazione delle piante e pulizie;
2- per lo stesso motivo può, con impianti adeguati, essere utilizzata per usi idro-termo-sanitari;
3- è gratuita e quindi sarà un costo in meno nella bolletta;
4- nei grandi edifici può essere, sempre con l’adeguata impiantistica, essere utilizzata per raffrescamento, riscaldamento, primo antincendio, etc.
Per iniziare a recuperare buona parte della pioggia, bastano dei bidoni capienti posizionati sotto le grondaie, l’acqua raccolta sarà per il giardinaggio e vari lavoretti, quindi perché non farlo? Invece per utilizzarla in alternativa a quella di rubinetto, bisogna installare serbatoi di dimensioni proporzionate ed adeguato all’uso; infatti i serbatoi e dispositivi di stoccaggio, oltre a immagazzinare l’acqua, sono muniti di un sistema di filtraggio automatico che depura l’acqua dalle scorie. Non è necessario avere un giardino per posizionare il serbatoio, solitamente interrato e di forma cilindrica con capienza dai 1000 ai 10.000 litri di acqua in base alle esigenze; è possibile installarli in altri luoghi tipo in cantina.