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Forse è arrivato il momento di pensare ad un acquisto!

Uno degli aspetti più visibili della crisi economica che il nostro Paese sta affrontando è quello di una notevole contrazione del mercato immobiliare.
Ma in un quadro che, senza dubbio, continua a non mandare significativi segnali di un’inversione di tendenza, c’è un dato che potrebbe costituire un elemento da valutare con attenzione.
Di cosa si tratta?
Secondo il Crif, che è il gestore del principale Sistema di Informazioni Creditizie (SIC) in Italia, il mese di marzo appena concluso ha fatto registrare un nuovo incremento nel numero delle richieste di mutui da parte delle famiglie italiane: +10,0% rispetto al corrispondente mese del 2013 (valore ponderato, a parità di giorni lavorativi). Per la seconda volta negli ultimi tre mesi la crescita raggiunge la doppia cifra. Il dato di marzo porta la domanda aggregata a livello di primo trimestre 2014 a segnare un incremento del +9,6% rispetto al pari periodo dello scorso anno e in recupero rispetto ai valori del 2012.
La ripresa della domanda di mutui che si è consolidata negli ultimi 3 trimestri può essere sintomatica della crescente fiducia da parte delle famiglie, dopo un biennio in cui il mercato aveva di fatto toccato il fondo, e del progressivo ritorno ad una situazione di ‘normalità’ per quanto su livelli ancora molto distanti rispetto ai periodi pre-crisi.
Questo non significa che il comparto abbia definitivamente messo alle spalle questa difficile fase ma, piuttosto, al risultato positivo registrato in questi ultimi mesi possono aver contribuito congiuntamente diversi fattori, non ultimi un’offerta più dinamica da parte degli Istituti di credito finalizzata a stimolare il mercato, tassi più appetibili nonché la flessione, seppur lieve, dei prezzi degli immobili residenziali.
Da tenere anche presente che, secondo Nomisma, l’aggiustamento verso il basso dei valori immobiliari sarà ancora significativo nel 2014 in tutti i comparti, mentre sarà più contenuto nel 2015 (rispettivamente -3,1% e -1,4% per il residenziale).
Quindi, alla luce dei dati sopra riportati, e cioè che:
il repricing, cominciato in ritardo rispetto alla caduta delle compravendite, proseguirà anche nel prossimo biennio, seppure con un’intensità via via decrescente; si intravvedono alcuni segnali che possono prospettare per il 2014 un arresto della contrazione delle erogazioni dei mutui, e l’avvio di un processo di ripresa (+17,6%). Il primo elemento positivo deriva dalle percezioni degli stessi istituti bancari, che segnalano per l’ultimo trimestre 2013 l’avvio di una tendenza di offerta creditizia meno restrittiva a fronte di una domanda percepita in leggera crescita; questo potrebbe essere il momento di tornare a pensare ad un investimento in immobili.

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