L’ascensore perde i cavi, in arrivo nei grattacieli la tecnologia della levitazione magnetica (e altre novità): permetterà di creare forme “impossibili”.
Nel 1892 il palazzo più alto del mondo era il Masonic Temple di Chicago, 92 m e 22 piani, e ad aspirare all’attico non era certo i più facoltosi: arrivare all’ultimo piano doveva essere un incubo.
Appena 21 anni dopo, il Woolworth Building di New York era arrivato a 241 metri. Il segreto di questo balzo verso l’alto? Un’innovazione nel campo degli ascensori (erano arrivati quelli elettrici).
Da allora la tecnologia di questo settore, pur evolvendosi, non è cambiata moltissimo.
Ma adesso si stanno concretizzando nuove idee che promettono di superare i limiti imposti dei “vecchi” cavi.
A partire dal sistema Multi che sta sviluppando la tedesca ThyssenKrupp su modello dei treni a levitazione magnetica:
i cavi, in questo caso, scomparirebbero del tutto, disintegrando in linea di principio ogni vincolo di altezza e forma nella progettazione degli edifici.
IL MOTORE? È NELLE GUIDE
Un po treno… Avete presente che cosa succede quando si avvicinano due poli uguali di due calamite? Si respingono.
Semplificando, è questo il principio utilizzato per spingere i treni a levitazione magnetica.
Ed è lo stesso al quale si sono ispirati gli ingegneri della ThyssenKrupp per progettare Multi, l’ascensore Maglev, più precisamente il sistema funziona così:
le cabine si muovono all’interno di guide (con opportuni snodi agli angoli) che, come i binari del Maglev, sono percorse da correnti elettriche e da campi magnetici.
Anche la cabina è magnetizzata, e quindi può essere accelerata (vincendo la gravità) o rallentata a piacimento.
Questo sistema ha un vantaggio aggiuntivo: grazie ai campi magnetici, le cabine “galleggiano” (cioè “levitano”) nelle guide senza che ci sia contatto fisico, e quindi senza atrito.
E un po’ ascensore. Riguardo ai sistemi di sicurezza, invece, il nuovo sistema si comporta come i suoi omologhi tradizionali:
in caso di malfunzionamento, a frenare dolcemente la corsa o l’evetuale caduta verticale è un sistema a più livelli di freni che aggancia le guide e le “morde”.
Un motore di sicurezza indipendente garantisce i passeggeri anche in caso di black-out.